Il Delta dell’Okavango è una delle più grandi wilderness africane.
Un autentico miracolo della natura, grazie al quale in un’area che sarebbe altrimenti estremamente arida, si estende un incredibile dedalo di lagune, isole, canali, per un estensione di circa 15.000 km2.
La fauna del Delta è impressionante, con la maggiore concentrazione nell’area della Moremi, la parte emersa del Delta, pari a circa 1/3 della superficie complessiva.
Oltre ad elefanti, ippopotami, coccodrilli e numerose specie di antilopi, tra cui alcune tipiche della zona, come il sitatunga e il lechwe, abbondano i grandi predatori: leoni, leopardi, ghepardi, licaoni, iene.
Esuberante l’avifauna, soprattutto durante la stagione delle piogge, da novembre a marzo, arricchita anche da specie migratrici dal’Europa.

Delta dell’Okavango
Il Delta è formato dal fiume Okavango che ha la sua foce in Angola e che impiega circa 1000 km prima di finire nelle sabbie del deserto del Kalahari. La ragione per la quale il fiume si insabbi invece di finire in mare è, secondo gli scienziati, la conseguenza di una potente attività tettonica che ne ha deviato il corso, nonché del dislivello pressoché nullo che dà origine ad un immenso stagno.
Lo sapevate che?
Il Delta raggiunge il suo massimo livello nella stagione secca, mentre è ai minimi nel pieno della stagione delle piogge? Questo perchè il principale fiume che lo rifornisce, l’Okavango, nasce in Angola in piena nella stagione delle piogge. Tuttavia esso impiega mesi prima di raggiungere il Delta, quando la stagione delle piogge è ormai agli sgoccioli. Nei mesi successivi, quando le temperature si fanno torride, gran parte dell’acqua evapora, per cui il livello del Delta raggiunge il sui minimo da novembre a marzo, cioè paradossalmente nel pieno della stagione delle piogge.
Una minaccia mortale alla sopravvivenza del Delta è costituita dal progetto di costruzione di una gigantesca diga idroelettrica in Namibia, presso le Popa Falls, all’inizio della striscia del Caprivi? Lo scopo del progetto è quello di rifornire la crescente popolazione della capitale Windhoek. L’evaporazione conseguente alla realizzazione del progetto ridurrebbe drasticamente il livello del Delta e ne modificherebbe irrimediabilmente le dinamiche dell’ecosistema, soprattutto quella più importante, delle esondazioni. Se aggiungiamo questo risultato indotto alla naturale evaporazione del 97% delle acque del Delta, non è difficile prevedere un’ecatombe in quello che è uno degli ecosistemi più spettacolari e delicati del nostro pianeta.