Manyeleti è la più selvaggia ed incontaminata delle riserve private del Kruger.
Oltre che con il parco, confina con due delle più esclusive riserve private del Sud Africa: Sabi Sand e Timbavati. Rispetto ad esse, Manyeleti offre forse minori possibilità di vedere i predatori più elusivi, come leoni e leopardi, per due ragioni principali: mancanza di corsi d’acqua perenni e una densità nettamente inferiore di veicoli in contatto radio. Per contro, Manyeleti ha una notevole presenza di rinoceronti bianchi, la sua savana dagli spazi aperti costituisce l’habitat ideale per il ghepardo e, non di rado, è attraversata da branchi di licaoni e da grandi mandrie di bufali. In altre parole, la riserva offre eccellenti safari ad una frazione del prezzo delle sue più famose vicine.

Dove dormire a Manyeleti.
Nella riserva ci sono 3 lodge e 3 bushcamp: la nostra preferenza è senza esitazioni per questi ultimi. Sono (molto) più economici e meglio inseriti nel contesto naturale. Dallo stile rustico e senza troppi fronzoli, completamente privi di recinzioni e di elettricità, mantengono intatto un wilderness feeling ormai sempre più raro nei lodge più patinati del Sudafrica ed un’atmosfera intima e romantica d’altri tempi.
Pungwe bushcamp è costituito da 4 chalet semitendati ben nascosti nella savana. La caratteristica peculiare del campo è di alternare safari in jeep a safari a piedi, questi ultimi preferibilmente al mattino. Ma anche nei safari in jeep, non è raro che la guida accosti per seguire, a piedi, elefanti o rinoceronti avvistati nei paraggi.
Ndzaka è incastonato in una foresta non molto distante dal main camp e dalla big dam, la principale fonte d’acqua della riserva, anche se la mancanza di manutenzione ne ha prosciugata buona parte. Resta comunque uno dei luoghi dove si può assistere alla maggiore concentrazione di animali; prima o poi, da qui passa di tutto. Il campo, in self-catering, è molto semplice e rustico, ma la sua posizione è eccellente per i safari.
Buffelshoek è il fratello maggiore di Ndzaka ed è il campo più remoto di tutta la riserva. Ristrutturato di recente, è costituito da 5 tende con piccola veranda privata che guardano su una savana aperta, dove spesso passano bufali, elefanti, rinoceronti. A differenza di Ndzaka, Buffelshoek è ora fully catered, vale a dire che i pasti sono preparati e serviti dallo staff di campo.

Perchè Manyeleti?
√ 200 km di strade sterrate che solcano oltre 230 kmq, su cui si trovano solo 3 lodge e 3 bushcamp, questi ultimi con 28 posti letti complessivi! Per chi considera non solo la quantità degli avvistamenti ma anche la qualità dei safari, muoversi in una riserva senza quasi mai incontrare altri veicoli non ha prezzo.
√ Nella lingua locale, lo Shangaan, Manyeleti significa “il luogo delle stelle”. I suoi cieli, soprattutto nelle terse giornate d’inverno, sono tra i più stellati del Sud Africa, grazie alla sostanziale assenza di inquinamento luminoso.

Lo sapevate che?
√ Manyeleti era l’unica riserva in cui era consentito l’accesso a non bianchi sotto il regime dell’Apartheid? La riserva fu inglobata nel Kruger nella seconda metà degli anni ’90, dopo al caduta del governo segregazionista.
√ A differenza delle altre riserve private, i proprietari non sono…privati, bensì una comunità, quella dei Mnisi. I cui antenati recenti abitavano queste terre prima di esserne deportati dal regime bianco di Pretoria. Con la caduta dell’apartheid, la comunità vinse il procedimento di land claim, riacquisendo la proprietà delle terre. Tuttavia, la cosa sta andando molto per le lunghe ed il procedimento attende ancora di essere del tutto finalizzato. Nonostante la proprietà in mano alla comunità locale, tutti i lodge e i bushcamp sono tuttavia gestiti da management bianco, con rapporti di concessione pluridecennale.