E’ il più grande e famoso parco nazionale del Sudafrica. La prima scelta per chi vuole fare safari nel paese. Ma come scegliere il miglior safari possibile?
Meglio la parte pubblica del parco o le più esclusive concessioni e riserve private? Da soli o con guida? Solo in macchina o anche a piedi? O magari in mountain bike? Nel più affollato sud o nel remoto nord? E perchè non attraversarlo tutto, magari in 4×4, guidando su piste non aperte al pubblico? Forti di 20 anni di esperienza, ci siamo fatti qualche idea su come realizzare il safari perfetto nel Kruger…
Parte pubblica, concessioni e riserve private.
Il Kruger National Park si estende su un’area di quasi 22.000 kmq, considerando le riserve private che negli anni hanno abbattuto le proprie frontiere con il parco. Tale superficie aumenta di circa il 50% se si considera la parte mozambicana, dopo la rimozione delle recinzioni al confine. Di fatto però, quella che potrebbe essere una formidabile wilderness transnazionale, resta ancora un sogno. Bracconaggio, corruzione e assenza di una decente amministrazione in Mozambico, si traducono nella quasi totale assenza di animali non appena oltrepassato il confine.
La parte pubblica del parco è accessibile a chiunque, ben segnalata e con strade, comprese quelle sterrate, percorribili anche da normali veicoli. E’ assolutamente vietato guidare dopo l’orario di chiusura dei cancelli e fuori dalle strade segnate. E’ possibile prenotare game drive in loco, a bordo dei veicoli del parco, ma senza eccessive aspettative in termini.
Le concessioni private
Alcune aree, all’interno del parco, sono state date in concessione a privati. La differenza con la parte pubblica, in termini di livello delle strutture ricettive e di qualità dei servizi, è notevole. Ma anche la differenza di prezzo. Tuttavia si trovano anche soluzioni economicamente abbordabili pur se di di ottimo livello, come Camp Shavu, Camp Shonga e Rhino Walking Safaris, questi ultimi specializzati in safari a piedi nel cuore della rhino country del parco. Altre ottime concessioni private sono quelle di Hoyo Hoyo nel Kruger centrale e il Pafuri Camp nell’estremo nord. Di recente apertura l’esclusivo The Outpost, nella zona di Pafuri, della catena Seasons in Africa. Se si vuole esagerare, spendendo oltre 1000 euro per persona a notte, sono disponibili le concessioni di Singita. Ma anche per quella cifra, leopardi e licaoni impegnati in scene di caccia non sono garantiti.
Le migliori riserve private
A differenza delle concessioni, le riserve private sono a tutti gli effetti proprietà privata. Un tempo separate fisicamente dal parco, con il quale confinavano, fanno ora parte del Greater Kruger, che è appunto la somma tra parte pubblica, concessioni e riserve private. Mala Mala e Sabi Sands si giocano il titolo di migliore riserva privata del Greater Kruger. Le due riserve confinano e presentano un ecosistema piuttosto simile. Ma a Mala Mala solo i veicoli dei 3 lodge della riserva hanno diritto di passaggio. Sabi Sands, nel complesso grande circa 4 volte tanto, ospita un numero molto maggiore di lodge, pertanto è sicuramente più affollata. Ma in nessun caso si rischia di assistere a scene come quelle dei parchi del Kenya o del nord della Tanzania. Dove un leopardo o una famiglia di leoni sono spesso circondati da una flotta di jeep e minivan. Al massimo, condividerete l’esperienza con altri 2 veicoli. La parte nord di Sabi Sands è meno affollata rispetto a quella a sud.
Altre riserve private esclusive
Dopo Mala Mala e Sabi Sand, la palma di riserva più esclusiva spetta probabilmente a Timbavati. Molto bello il Kings Camp, dallo stile coloniale, con 2 bellissime suite per neo-sposi in viaggio di nozze. Molto esclusivo il Ngala Camp, della & Beyond. La Klaserie Game Reserve è molto simile a Timbavati, ma costa molto meno. ‘Nthambo Tree Camp e Africa on Foot offrono ottimi safari, nel secondo caso anche a piedi.
Una menzione a parte merita Manyeleti. Forse non vanta la stessa densità di fauna di Mala Mala o Sabi Sand (con cui confina), ma nemmeno di veicoli. Sotto l’Apartheid, Manyeleti era l’unica riserva a cui era consentito l’accesso ai neri. Per questa ragione, la riserva non ha conosciuto lo stesso sviluppo di altre riserve private più blasonate. E questa potrebbe essere la sua fortuna. Solo 5 lodge, di cui 3 bush camp della capacità ricettiva complessiva di 28 letti, si spartiscono un’area di poco meno di 250 kmq. Dove peraltro si spende una frazione rispetto alle altre riserve private più esclusive.
Altre riserve private
Recentemente ha avuto un discreto sviluppo la riserva di Balule. Dove oltre a qualche lodge commerciale, perlopiù di dimensioni limitate, si trovano molte abitazioni private. O lodge a gestione familiare. In linea di massima i safari non possono competere con le altre riserve citate. Tuttavia può essere un’esperienza diversa, meno commerciale e con l’Olifants a portata di mano.
Molto meno interessanti invece, se l’obiettivo è quello di vedere molti animali, riserve come Makuya e Letaba Ranch, quest’ultima particolarmente colpita dalla piaga del bracconaggio.
Sud, centro, nord e profondo nord.
La maggior parte degli animali è concentrata nel sud del parco, dove c’è più acqua (fiumi perenni e non solo stagionali) e piove di più. Ci sono anche più strade – e turisti – fattori che facilitano gli avvistamenti. L’area con la maggior concentrazione di fauna, inclusi tutti i big 5, è quella compresa tra Crocodile Bridge, Lower Sabie e Skukuza. Prima che la mattanza raggiungesse l’attuale escalation, l’avvistamento di rinoceronti bianchi era consuetudine quotidiana da quelle parti.
La zona centrale, tra Orpen e Satara, è conosciuta come la “feline area“, per la presenza di grandi branchi di leoni. Abbondano anche le iene maculate e spesso fanno capolino anche branchi di licaoni, soprattutto lungo la strada asfaltata che parte dall’Orpen rest camp. Nella zona d Satara si aggirano spesso mandrie di diverse centinaia di bufali e parecchi elefanti. Inoltre, è la migliore zona di tutto il parco dove ci sono concrete possibilità di avvistare struzzi e ghepardi.
Da Olifants in su, la concentrazione di animali decresce vistosamente. Il Kruger settentrionale è caratterizzato da paesaggi più monotoni e piuttosto desolati. In compenso, non si incontrano quasi più altri veicoli e le sensazioni mutano decisamente. Forse non sarà la prima scelta per chi visita il Kruger per la prima volta, ma per chi ha accumulato un certo numero di safari, il maggiore wilderness feeling compensa ampiamente qualche animale in meno.
Nell’estremo nord la vegetazione si fa lussureggiante. Spiccano palme e baobab e la quantità e la varietà di specie di uccelli è impressionante. Se siete tra i pochi che si sono spinti fino a qua, probabilmente significa che avete fatto un passo avanti nel cogliere la quintessenza del Kruger.
Gli hides.
Il più bello in assoluto è il Lake Panic Hide, a pochi km da Skukuza, a un tiro di schioppo dal campo di gold. Questo hide molto popolare si affaccia su un grande stagno, che pullula di ippopotami, coccodrilli, tartarughe ed una miriade di uccelli che qui cacciano e nidificano. Particolarmente apprezzato dagli amanti del birdwatching, Lake Panic Hide è talvolta il set di immagini da documentario, con il leopardo, l’aquila pescatrice africana o il coccodrillo protagonisti di scene di caccia.
Degli altri hide (non molti per la verità) disseminati nel parco, in 2 è possibile pernottare. Un’esperienza sicuramente diversa e piuttosto economica, da vivere con i propri amici. Se però non avete grande esperienza d’Africa e avete qualche timore a dormire da soli in mezzo alla savana, potete sempre chiedere la nostra assistenza. Chef privato per una grigliata sotto le stelle e storytelling intorno al fuoco. Immersi nel silenzio e nei brusii della notte africana. Un’esperienza da provare!
Kruger in 4×4.
Dei quattro 4×4 trails del passato, ne rimane soltanto uno: il Mananga Trail, una cinquantina di km tra le piste della savana della zona di Satara. Oltre ad un veicolo fuoristrada, occorre un permesso speciale che si ottiene presso la reception di Satara il mattino stesso. Recentemente è stato aggiunto un nuovo itinerario di 3 notti, il Mafunyane Trail, che parte da Phalaborwa e termina a Punda Maria. La palma d’oro spetta senz’altro al Lebombo Ecotrail, che attraversa tutto il Kruger, da sud a nord. Si parte da Crocodile Bridge, per terminare a Pafuri. L’itinerario è guidato da ranger del parco e si svolge in gran parte lungo il confine con il Mozambico. E’ stato definito uno dei migliori itinerari in 4×4 di tutto il Sudafrica.
Kruger a piedi.
Presso quasi tutti i campi è possibile prendere parte ad escursioni a piedi di qualche ora, con partenza poco dopo l’alba. Molto bella la river walk in partenza dall’Olifants rest camp, lungo il fiume omonimo. Ma per i veri amanti del trekking, ci sono una decina di itinerari di diversi giorni. Si cammina in aree non accessibili ai veicoli, per un’autentica full immersion nella grande wilderness africana. Per chi non ama i compromessi, da qualche mese è possibile fare walking safari anche a Timbavati, un’area particolarmente ricca di fauna. Si cammina per almeno 8 ore al giorno e si dorme sotto le stelle. Un’esperienza che ricorda da vicino il mitico Primitive Trail dell’Imfolozi, con turni di guardia notturni. Memorabile.
Quando andare.
Nella stagione secca, da aprile a settembre, la vegetazione è meno densa e le fonti d’acqua più concentrate. In teoria, è questo il periodo migliore per i safari. Ma ogni stagione ha il suo perchè. Da novembre a gennaio è la stagione dei cuccioli. Nella cosiddetta stagione delle piogge, da novembre a marzo, la savana diventa un oceano verde. Il birdwatching è al suo massimo, grazie anche alla presenza di specie migratorie, provenienti dall’Europa. Nei mesi dell’estate australe le notti sono piacevolmente calde, ma con qualche insetto in più. Le fresche notti invernali offrono però di solito i cieli più tersi e stellati. Nelle vacanze di Natale e di Pasqua il Kruger è preso d’assalto dalle famiglie sudafricane. Alcune date possono addirittura essere a numero chiuso, senza una prenotazione per dormire all’interno del parco.
Da soli o con guida?
Concessioni e riserve private vietano categoricamente i self-drive. Tutte le attività sono guidate e solitamente incluse nelle quote. Nella parte pubblica del parco è invece possibile muoversi in autonomia, negli orari consentiti. Su richiesta, è possibile noleggiare un veicolo di quelli aperti con guida privata. Rispetto al muoversi da soli, si può vedere di più e senz’altro si vede meglio. Non vi sono assolutamente problematiche particolari nel visitare il Kruger da soli. Pur tenendo presente che la presenza di una valida guida conferisce quel valore aggiunto che consente di fare un salto di qualità alla propria esperienza.
Gli animali: dove cercarli?
Se l’obiettivo è quello di vedere i big five, il Kruger meridionale e la zona centrale, tra Orpen e Satara, offrono le maggiori possiblità. Ma non c’è competizione, nemmeno per le concessioni private, rispetto alle riserve private. Per la ragione principale che, in queste ultime, i veicoli possono uscire dalle strade e dalle piste per avvicinarsi agli animali. Questo incrementa verticalmente la probabilità di avvistare soprattutto quelli più elusivi, come il leopardo e la iena maculata.
Ghepardi e struzzi sono presenti quasi esclusivamente nella savana erbosa di Satara.
Se il sud è la terra del rinoceronte bianco, il nero è maggiormente diffuso nelle foreste di mopane del nord.
L’estremo nord è la destinazione ideale per il birdwatching. Ma qui si trovano anche antilopi quasi assenti nel resto del Kruger, come le roan e l’eland.
Il safari perfetto.
E siamo arrivati al punto. Spendere di più nelle riserve private per massimizzare le possibilità di avvistamento? Limitarsi alla parte pubblica per risparmiare e potersi muovere in libertà? Scegliere le concessioni private come giusto compromesso? Forse la soluzione migliore è un mix tra queste 3 opzioni. Avendo a disposizione (per esempio) 6 notti (la durata minima ideale), queste potrebbero essere suddivise tra Kruger (2), concessione privata (2) e riserva privata (2).
I – La parte pubblica
Se siete alle prime esperienze e avete fame di animali, scegliete uno dei rest camp nel Kruger meridionale, Skukuza e Lower Sabie sono forse le soluzioni migliori. E non perdetevi per nessun motivo una sosta al Lake Panic Hide, anche se non siete grandi appassionati di volatili o di fotografia. Oltre al piacere di muovervi in autonomia all’interno del parco, questo vi consente di apprezzare l’incredibile varietà di paesaggi, habitat ed ecosistemi del Kruger. Questo è un aspetto fondamentale, di cui non potreste rendervi conto limitandovi a visitare le aree, dall’estensione molto più limitata, delle concessioni e riserve private.
II – La concessione privata
Poi scegliete una concessione privata nel Kruger centro-meridionale, dove apprezzerete senz’altro la differenza qualitativa delle strutture e dei safari. Come complemento ideale alla vostra esperienza, potreste scegliere il campo tendato della Rhino Walking Safaris, la maggiore concessione privata del Kruger per estensione.
III – La riserva privata
Infine, chiudete il cerchio con 2 notti in una delle principali riserve private. Dove potrete uscire dalle piste per scovare gli animali più elusivi, anche di notte.
E qui diventa anche questione di tasche, oltre che di interessi.
Se vi basta una struttura rustica, perchè il vostro focus è principalmente sull’esperienza, Manyeleti è la vostra scelta. I bush camp Ndzaka e Buffelshoek sono privi di recinzione e di luce elettrica. Emozioni di altri tempi e un pizzico di adremalina, soprattutto dopo il tramonto.
Se avete optato per una concessione diversa dalla Rhino Walking Safaris, ma l’esperienza del safari a piedi vi stuzzica, considerate Africa on Foot a Klaserie.
Se siete in vena di romanticismo, Notten’s Bush Camp a Sabi Sand offre un grande rapporto qualità-prezzo.
Se potete permettervelo, il nome giusto è Mala Mala. Forse, per quel prezzo, si possono trovare lodge anche più belli. Ma i safari di Mala Mala sono i migliori di tutto il Sudafrica.
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Comment On Kruger: come scegliere il safari perfetto
gianfranco fiorenzato
ARTICOLO MOTO INTERESSANTE E D ESAUSTIVO. PENSO DI UTILIZZARE LE INFORMAZIONI PER IL VIAGGIO CHE FARO IN SUD AFRICA IL PROSSIMO MESE DI APRILE