Safari nel cuore del Delta dell’Okavango e nelle aree più ricche di fauna del Chobe National Park.
Elefanti al tramonto lungo il fiume.
Uno dei tramonti infuocati per cui il Chobe è famoso.
La zona del Linyanti è rinomata per la presenza di licaoni.
Iene e leoni, gli eterni nemici del Savute.
Un'immagine spettacolare ripresa dall'alto.
I safari nel Chobe si svolgono prevalentemente in jeep, mentre quelli nel Delta in barca e a piedi.
Si tratta di una proposta consigliata a chi cerca qualche comodità in più rispetto ad itinerari in campi tendati mobili. Ma a un prezzo più contenuto abbordabile, per gli standard del Botswana.
I campi che fanno parte di questo circuito sono:
Il modo migliore per apprezzare il Delta dell'Okavango nel suo massimo splendore, è ammirarlo dal cielo, a bordo di voli panoramici a bassa quota. Nella foto, una numerosa mandria di impala, verosimilmente in fuga da qualcosa, o forse solo disturbata dal rumore del veivolo.
Da terra invece, il Delta si esplora meglio a bordo di piccole imbarcazioni a motore.
Una mandria di lechwe, tipica antilope d'acqua del Delta dell'Okavango.
Abu Camp è un lodge tendato estremamente esclusivo che propone safari a dorso d'elefante nel Delta dell'Okavango. Sono inoltre previsti safari in jeep e in barca o mokoro (nella foto), le classiche imbarcazioni in ebano del Delta.
Per cavalieri esperti (e danarosi) esiste la possibilità di fantastici safari a cavallo nel Delta dell'Okavango. Per gli appassionati, si tratta di un'esperienza indimenticabile, probabilmente senza pari.
La Moremi è la parte emersa del Delta, di cui ricopre circa 1/3 della superficie. Qui si trova la maggiore concentrazione di animali e, soprattutto, di grandi predatori, tra cui il leopardo.
Alcune zone della Moremi hanno un aspetto sub-tropicale, con la presenza di palme, soprattutto nei pressi di fonti d'acqua permanenti.
Non ci sono strade asfaltate nella Moremi (né altrove), ci si muove lungo piste che si aprono nella savana, esclusivamente a bordo di veicoli fuoristrada.
Passaggio di elefanti attraverso la savana della Moremi Game Reserve.
Un classico affresco del selvaggio Savute. Paesaggi semi-aridi, mandrie di elefanti alle pozze d'acqua, branchi di leoni in attesa degli eventi. E le sagome dei fantasmi del bush, alberi (Leadwood) morti da decine d'anni ma talmente resistenti da mantenersi in posizione eretta ancora a lungo.
E' il titolo (Eternal enemies) di un mitico documentario a cura del National Geographic, girato nel Savute. Una zona estremamente remota e selvaggia, contraddistinta da una grande concentrazione di predatori, soprattutto di iene e leoni, in perenne conflitto tra loro, spesso con esiti tragici.
Appena sotto la striscia del Caprivi (Namibia) e sopra il Chobe National Park, la zona del Linyanti (dal nome del principale fiume dell'area) è molto nota per la frequenza di avvistamento dei licaoni, straodinari predatori, la cui specie è purtroppo in serio pericolo.
Il Chobe National Park è famoso per i suoi tramonti infuocati e per l'omonimo fiume, meta di una processione incessante, a qualsiasi ora, di un gran numero di animali.